CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

E’ possibile contrarre il CORONAVIRUS attraverso le spedizioni provenienti dalla Cina?

In questi ultimi giorni moltissimi dei nostri clienti ci hanno posto le stesse domande:

  • I vostri gadget sono prodotti e spediti dalla Cina?
  • CORONAVIRUS e SPEDIZIONI DALLA CINA: è pericoloso comprare merce d’importazione?
  • Posso contrarre il CORONAVIRUS con PACCHETTI e IMBALLAGGI provenienti DALLA CINA o dall’Oriente?
  • Come controllate che le Vostre spedizioni non siano infette e non diffondano il Coronavirus?

Dopo lo scoppio dell’epidemia del nuovo Coronavirus 2019-nCoV nella città di Wuhan, provincia di Hubei in Cina, che ci sia ALLERTA TRA I CONSUMATORI.
Il timore è che con i milioni di pacchetti e spedizioni che ogni giorno transitano dalla Cina all’Italia, ci sia il rischio di un contagio.
Molti clienti ci chiedono se c’è possibilità che gli imballaggi dei prodotti possano essere infetti oppure che aprendo scatole e pacchi “salti fuori” il Coronavirus.
Il pensiero che il Coronavirus possa essere trasmesso attraverso gli ordini in arrivo dalla Cina sta logorando le menti di tantissimi utenti che, preoccupati per acquisiti magari effettuati settimane prima dell’allarme Coronavirus, ora considerano con un alto livello di preoccupazione la situazione.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

Proviamo a fare chiarezza.

In questo periodo di inutile psicosi da Coronavirus, i clienti ingenuamente e a causa delle preoccupazioni per il virus, ci chiedono se i nostri articoli sono prodotti in Italia oppure sono d’importazione.
In modo consolidato e risaputo, da oltre un paio di decenni ormai, quasi tutti gli oggetti che utilizziamo nella nostra vita quotidiana NON SONO PRODOTTI IN ITALIA ma vengono importati dall’Oriente o dall’est Europa (Polonia, Ungheria, Cina, Turchia, Taiwan, Vietnam, India ecc…)
Pettini, tazze, asciugamani, piastrelle, penne, bicchieri, piatti, lampadari, divani, lenzuola, automobili, televisori, cellulari, prodotti per la cura personale e make-up, insomma quasi tutto quello che abbiamo in casa e di cui è costruita la nostra casa viene prodotto fuori dall’Italia.

Le grandi produzioni grazie alle quali il nostro paese è cresciuto fino agli anni 80, sono dislocate dove i costi di produzione della merce sono più idonei a garantire all’utente finale un buon compromesso qualità-prezzo.
Ormai le aziende che producono tutto quello che utilizziamo, e spesso mangiamo ogni giorno, sono straniere.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

Questo significa che un qualsiasi cliente possa contrarre il Coronavirus acquistando un prodotto a catalogo?

Certo che no, anche se i dubbi circa questa nuova malattia sono molti e scienziati e biologi stanno ancora cercando vaccini e rimedi, ESCLUDERE CON FERMEZZA la possibilità di CONTAGIO ATTRAVERSO I PACCHETTI e le spedizioni, E’ ABBASTANZA SEMPLICE.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

Ecco perché.

I virus che attaccano le nostre vie aeree tendono a sopravvivere meno di 24 ore al di fuori del corpo umano quindi il PERICOLO che sulla merce importata dall’oriente, soggiorni in coronavirus è quasi NULLO.

IL VIRUS NON RESISTEREBBE PER COSI’ TANTI GIORNI AL DI FUORI DEL NOSTRO ORGANISMO.

Inoltre ricordati che la merce che acquisti oggi è stata importata settimane o mesi in anticipo e giace presso i magazzini europei dove viene PERSONALIZZATA E STAMPATA CON I VOSTRI LOGHI AZIENDALI, subendo inavvertitamente e inevitabilmente una sorta di “PERIODO DI QUARANTENA” ben più lungo di quello previsto.

Ti raccontiamo brevemente cosa succede alla merce prima che venga resa disponibile per la vendita in Italia e che tu possa ordinarla. Ti spieghiamo questo perché tu possa capire che il ciclo della merce dura mesi mentre la durata del Coronavirus fuori dal corpo umano è di poche ore.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

QUESTO PER SOTTOLINEARE ANCORA UNA VOLTA CHE SCATOLE E PACCHETTI NON POSSONO ESSERE INFETTI.

1- La merce viene prodotta in uno dei paesi elencati sopra in base alla tipologia di articolo.
Vengono prodotti migliaia di pezzi di ciascun prodotto in modo che si possa avere un buono stock in Europa.
Questo ci consente di essere molto competitivi sulla disponibilità della merce, sui prezzi e sui tempi di consegna.
Questa operazione richiede di media tra i 45 e i 60 giorni.

2- Una volta prodotta, la merce lascia la fabbrica e dopo vari passaggi nei magazzini degli spedizionieri viene posizionata in un container per il transito verso l’Europa.
Tempo per questi passaggi intermedi: circa 10 giorni.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

3- La merce lascia l’Oriente a bordo di una nave da carico che trasporta centinaia di container alla volta.
Un container viaggia in media 40/45 giorni via nave fino ad arrivare in uno dei porti Europei per lo sdoganamento.

4- Una volta arrivata in Europa, la merce transita presso i magazzini degli spedizionieri per sdoganamento ed emissione di tutte le CERTIFICAZIONI DI QUALITA’ obbligatorie per i nostri mercati.
Questa operazione richiede circa una settimana.

5- La merce arriva presso i magazzini europei dove viene stoccata sugli scaffali e da quel momento è possibile per un cliente effettuare il proprio ordine.

Questo cosa significa?

Significa che da quando la merce lascia la Cina o un qualsiasi altro paese del Far East, servono circa 100/110 giorni prima che arrivi sugli scaffali in Europa e possa essere venduta. Nessun virus potrebbe resistere per così tanto tempo a temperatura ambiente e soprattutto fuori da un corpo umano, tra scatole e cartone.
La medicina è chiara e ci insegna che un virus è un’entità biologica con caratteristiche di parassita obbligato, in quanto si replica e sopravvive esclusivamente all’interno delle cellule di altri organismi.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI

Il fatto che il CORONAVIRUS NON POSSA TRASMETTERSI CON I PACCHETTI O LE SCATOLE PROVENIENTI DALLA CINA è stato anche ripreso e sottolineato dai “Centers for Disease Control and Prevention” (Centri per il Controllo e la Prevenzione della malattia) che riportano quanto segue:
“C’è ancora molto da scoprire sul nuovo Coronavirus 2019-nCoV e su come si diffonda. Due altre tipologie di coronavirus erano già emerse in passato causando infezioni molto gravi che avevano colpito le persone (MERS e SARS). Il nuovo Coronavirus 2019-nCoV è geneticamente più legato alla SARS che alla MERS ma entrambe i precedenti virus vedevano la loro origine dai pipistrelli. Al momento è difficile capire se questo virus si comporterà come fecero SARS e MERS ma è possibile tenerli come riferimento per capirne di più.

In generale, siccome la sopravvivenza dei coronavirus su delle superfici è molto limitata, il rischio di diffusione tramite prodotti e imballaggi che solitamente vengono spediti per giorni/settimane a temperatura ambiente, è molto basso.

CORONAVIRUS e SPEDIZIONI
Pollen allergy / Hay fever

I Coronavirus sono generalmente trasmessi attraverso goccioline infette provenienti dall’apparato respiratorio. Attualmente non c’è alcuna evidenza che supporti la possibilità di trasmissione del coronavirus 2019-nCoV attraverso la merce importata.”
Potete leggere la versione originale in inglese sul sito di questa organizzazione nella sezione FAQ al seguente link:
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/faq.html

Quotidianamente durante le nostre giornate al lavoro, in viaggio, a casa, con i nostri animali domestici veniamo a contatto con moltissime tipologie di virus che hanno conseguenze sul nostro apparato respiratorio o intestinale e che potenzialmente sono più resistenti del Coronavirus.

Non allarmiamoci !

Non allarmiamoci, se il CORONAVIRUS arriverà anche in Italia, certamente non dobbiamo ignorare o sminuire la situazione ma dobbiamo soprattutto seguire tutte le regole sanitarie e di igiene di base che valgono già in tutti gli altri giorni della nostra vita, magari ponendo più attenzione a quello che facciamo:
-lava frequentemente le mani utilizzando detergenti a base di alcol o sapone, risciacqua abbondantemente;
-quando tossisci o starnutsci, copriti naso e bocca con l’aiuto di un fazzoletto oppure fallo nella piega del braccio in modo che le tue goccioline non vengano spruzzate intorno a te addosso ad altri; dopo aver tossito o starnutito lavati
subito le mani;
-Evita il contatto con chiunque abbia febbre o tosse;
-Se ha febbre, tosse o difficoltà respiratorie, chiedi aiuto al medico e condividi con lui cosa hai fatto e dove sei stato nelle ultime settimane. Se hai questi sintomi gravi (attenzione, avere il naso chiuso non significa avere difficoltà respiratorie) non recarti di persona in pronto soccorso o in un ambulatorio medico, se avessi il CORONAVIRUS potresti diffonderlo. Chiama l’ambulanza e anticipa ai loro centralini del tuo stato di salute;
-Se visiti mercati locali nelle zone in cui c’è il CORONAVIRUS evita il contatto diretto e senza protezioni con animali vivi e superfici a contatto con gli animali;
-Se abiti in zone in cui il Coronavirus è diffuso, evita di consumare cibi crudi o poco cotti. Carne cruda, latte, interiora e frattaglie di anumali devono essere gestiti con attenzione per evitare il contagio di altre carni non cotte.

Tornando al lato puramente commerciale della questione Coronavirus, risulta rassicurante finora che i casi di trasmissione del Coronavirus sembrano aver richiesto uno stretto contatto con un’altra persona infetta, diciamo un familiare o un operatore sanitario, per perpetrarsi.
Nessuna persona si è ammalata aprendo un pacchetto o toccando un imballaggio proveniente dall’oriente in transito da settimane su container o aerei.

Stay tuned and Stay Healthy!
Vi terremo aggiornati!

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